lunedì 2 gennaio 2012

Un anno nuovo, un nuovo inizio. O anche no.

Mi fa sorridere tutta questa attesa del 2012. Ma cosa attende l'uomo? Qual'è la vera aspettativa, il vero fine? Seduta di fronte a un caffè macchiato ripenso alle parole che ripeto ogni giorno. A cosa tende l'uomo? A volte, se penso all'anima, mi viene in mente l'immagine di una freccia mentre l'arco la sta per scagliare lontano. L'anima mi pare proprio quella tensione vibrante, quel silenzio concentrato, e forse anche quella punta di lingua tra i denti e quell'occhio che prende la mira, quel vettore segnato sul libro di fisica del primo liceo.
Perchè l'anima è anche la sede dei ricordi, del cambiamento, della Grazia...e l'anima dell'uomo a cosa aspira? 'E' inquieto il mio cuore, Signore, finchè non trova riposo in te".  E le anime hanno voce, e a volte gridano e parlano, ma la mente non capisce, anche se sente. Cosa sento io? "Annunciamo la Tua morte Signore, e proclamiamo la Tua resurrezione, nell'atesa della Tua venuta". Magari fa strano pensare all'Apocalisse il primo dell'anno, ma almeno sarò considerata originale! E il bello, in tutto questo, che i cristiani dell'apocalisse non hanno paura, anzi, l'attendono. E un anno passato è un anno straordinario, di strada percorsa e ogni anno ci avvicina alla venuta di Gesù. Un messaggio escatologico a inizio anno... forse troppo, ma un anno in meno di separazione da Gesù mi sembra in fondo la constatazione più bella per ogni anno nuovo!!!

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