mercoledì 7 settembre 2016

Venerdì volevo solo mandare un pacco celere... oggi voglio ritrovarlo!

Buongiorno Poste Italiane,
come state? VI ricordo con affetto quasi sempre. Da bambina ero sempre a chiedere francobolli da 750 lire per spedire lettere alle mie amiche di penna, a mia cugina ecc... Oggi le e-mail mi fanno risparmiare tanto ma voi, Poste Italiane, con la vostra pannocchia in testa, siete sempre utili per la spedizione dei pacchi.
Avete istituito questo meraviglioso servizio del pacco celere preaffrancato che costa un sacco di soldi ma non dite che la spedizione per sud e isole ci mette un giorno in più. Un giorno solo? Almeno 2! Io vi mando il pacco dalle posta di Roma Porta Angelica (mica da Canicattì o da Moso in Passiria) e lo mando alla provincia di Reggio Calabria. Che fate voi furboni? Lo spedite a Milano. Cavolo, a Milano? Ma la geografia? Non solo lo spedite a Napoli, a Matera, no, a Milano (almeno un giorno in più, e non me lo dite). E poi lo spedite, non a Reggio Calabria, ma a Catania! Un altro giorno in più. Siete proprio dei furboni. E secondo voi Catania - Reggio se le fa in teletrasporto???
Allora che faccio, chiamo il call - center, ma non vi chiamo perché il pacco arriva tardi, sono furiosa perché mi avete truffata! Perché non siete Poste Italiane, siete poste Centro Nord Italiane, perché abbiamo capito che il sud deve morire, ma non dovete truffare le persone. Comunque d'ora in poi utilizzerò TNT, neanche SDA, perché so che ve ne servite anche voi. Buona giornata, con un cliente in meno.

venerdì 2 settembre 2016

Fertility Old in Italy

Cara Ministra,
che t'è saltato in mente? Ma non potevi curarti i tuoi di pargoli? Che poi, diciamolo, anche io se avessi fatto dei figli a 40anni con tutti i problemi che ne derivano prima o dopo avrei fatto questo altruistico atto di fare una campagna sul valore della fertilità, perché è vero: le ovaie scadono. Perché non esiste nessun diritto ad avere un figlio, ma è un desiderio molto comune e procrastinare non va bene, né per la salute della madre, né per la salute dei figli e fare tardi può costare un sacco di soldi, propri e dello stato e poi... è difficile reggere a lavoro quando tua figlia sei sicura abbia bisogno di un esorcismo. Ma non è nemmeno facile crescere un figlio. E un vai a quel paese di cuore a tutti quelli che dicono che una volta dove mangiavano due mangiano tre, quando c'era un tasso di mortalità infantile del 50%, vi prego, quando si andava a scuola senza scarpe, vi prego, quando il sapone era un optional. Andate a cagare. Ma per farlo non potrete come una volta farla per strada e pulirvi con un sasso o una foglia, perché sono atti osceni in luogo pubblico. Così, tanto per chiarire.
Quindi, la campagna è proprio triste, ma la mentalità che c'è in Italia è più triste ancora. In Italia si concepisce, ma gli aborti sono alle stelle. In Italia c'è solo cultura di morte, perché la gente va ad aiutare il povero bambino africano ma se ne frega della ragazzina stuprata dal vicino di casa a 100 Km. In Italia non puoi costruirti casa fuori città, perché poi per andare a lavorare non ci arrivi con i mezzi, e se anche ci arrivi dove lo lasci il pargolo alle sei di mattina? E ben conosco questo problema.
Ne vogliamo parlare seriamente? Vogliamo fare un'iniziativa del governo tutto che si impegni a dar da mangiare prima ai figli e poi agli altri? Ok. Ti invito, leggi la costituzione, quello scritto interessante che Renzi vuole cambiare: dice che chi lavora ha dei diritti, vedi di farli rispettare. Metti la gente a zappare se necessario, aumentate la produzione, fate ridurre i prezzi, metti a disposizione strutture a tasso zero a cooperative disposte ad aprire un nido. Metti leggi che obblighino a tagliare le palle ai datori di lavoro che ti licenziano e togli tutti i servizi alle madri che si approfittano di questo diritto, se un'insegnante è incinta dai la possibilità di assumere mansioni di segreteria, part - time da subito. Obbliga gli asili alle società, e obbliga a pagarli anche se non ne usufruiscono le dipendenti dell'azienda (anche pochissimo), se la fertilità è un bene comune. Metti i nidi obbligatori nell'università, nelle scuole e obbliga la gente a tenerli aperti anche se non li usa nessuno (perché come li tiene nonna, nessuno, si sa), perché bisogna cambiare mentalità, perché la mentalità è sbagliata se sbandierano che l'utero e mio e lo gestisco io, i figli non sono un fatto privato, se lo sono è inutile chiedere aiuti allo stato. Togli l'Imu a quelle parti dei negozi, dei supermercati, dei ristoranti che hanno un angolo bimbi o addirittura una stanza. Fallo. Vedi come i bambini arrivano. Obbliga i luoghi di ritrovo, i ristoranti, gli alberghi, a fare pacchetti famiglia, coinvolgi tutti se è un bene comune. Vogliamo organizzare le scuole diversamente? Vogliamo togliere agli insegnanti la responsabilità penale? Vogliamo pagarli? Vogliamo fare come in Inghilterra che se i bambini sono maleducati se ne devono stare a casa e i genitori si devono occupare della loro istruzione? Ecco, questi sono un po' di spunti. Magari pensaci tu poi.

lunedì 20 giugno 2016

Auguri, sindaco!!

Ieri sera, con insolita rapidità, viene eletta come sindaco di Roma una certa Virginia Raggi, avvocato, si spera, persona semplice e concreta. Parte del mondo cattolico ha accolto questo come la tempesta di fuoco su Sodoma, più o meno. Devo dire che non mi dispiace, mi sembra una personcina a modo, non mi dispiace neanche troppo del contratto che ha sottoscritto col movimento 5 stelle, quello secondo il quale dovrebbe sborsare un botto di soldi nel caso leda l'immagine del movimento (qui lo capisci che Grillo non è totalmente andato, ha capito che la maggior parte degli italiani riflettono di più se gli tocchi il portafogli), mi dispiace Grillo.
Partiamo dal principio, in nulla o in pochissimo mi sento rappresentata da Renzi, non ho mai votato a sinistra e probabilmente, dopo aver visto ciò che il comunismo ha lasciato, non lo farò mai; sono felice che sia stata scelta l'alternativa, anche se tremo, perché dietro c'è, di fatto, un comico, che ha sicuramente un grande desiderio di consenso ma che non si lascia perdere gesti teatrali (come affacciarsi ieri dalla finestra che faceva moooolto Benito Mussolini) o anche blasfemi (ma magnateli tu i grilli, che ti autodefinisci un insetto!) credo però che il problema vero sia di chi non ha capito che lui fa queste cretinate perché alla gente 1) non glie ne importa nulla; 2) Ci passa sopra.
Questo può anche essere uno stimolo per i cristiani, ciò che più mi dispiace è che noi tutti cattolici siamo talmente lontani dalla santità che nemmeno la intravediamo e questo non ci fa essere credibili. Se noi fossimo credibili e luminosi la gente vedrebbe e non potrebbe fare a meno di desiderare tanta bellezza. La colpa è quindi nostra. Non so se riuscirò a cambiare il mondo, ma credo sia giusto lavorare con quello che abbiamo e trarne il meglio, senza lamentarci. Forza e coraggio, se fossimo buoni cristiani Grillo non potrebbe permettersi certi teatrini. E auguri, Virginia, che il tuo essere donna prevalga sul tuo essere grillina.

mercoledì 6 aprile 2016

L'importanza dell'ordine

Quando vivi in famiglia ti piovono dal cielo simpatiche cose: i cassetti si riempiono da soli di mutande pulite e nuove, le canottiere non mancano mai, il frigorifero è strepitosamente pieno, gli scaffali ti offrono ogni ben di Dio, i folletti ripuliscono casa e la roba si STIRA da sola!!! In quel periodo semi autonomo che per chi come me è stato studente fuori sede dura circa 4/5 anni tu gestisci insomma una certa parte di una casa: una stanza, un bagno e una cucina ogni tanto, degli spazi comuni, spesso tristissimi. Poi si passa al mitico monolocale, il mio, a Torpignattara, se non fosse stato ricoperto di qualcosa che sembrava eternit, sarebbe stato il migliore del mondo: un bagno, un cucinino, una stanza e un meraviglioso terrazzo..., prima di riuscire a vedere le mattonelle del terrazzo ho dovuto comprare cinque flaconi di candeggina... però che meraviglia quel terrazzino!
E adesso... fregata. Una casa da gestire, con una figlia dolce e disordinata al pari della madre e un marito dolce e disordinato più di te implica dei cambiamenti drastici, soprattutto se comunque non vuoi che strati e strati di polvere si accumulino sulle cose.
Una casa piena di ninnoli l'avrei evitata comunque, certo non è bello, per la donna con i cinque minuti d'ira peggiori nel regno umano avere oggetti contundenti a portata di mano, questo è semplice, ma non puoi avere i piani dei mobili completamente vuoti, a rischio di far sembrare la casa disabitata o in vendita; allora mi sono detta, con grande motivazione: devo per forza buttare via un po' di roba. Quando mi sono sposata mamma ha pensato bene di inscatolare TUTTA la mia vita e spedirla a Roma, ma proprio tutta. Questo mi ha costretta in un primo momento a un abbattimento generale di tutto, senza grandi cernite: materialmente è impossibile sistemare ciò che era spalmato su 70 metri quadi di luoghi tuoi in Calabria in 80 metri quadri di appartamento in Prati. Non è proprio possibile. L'unica possibilità era prendere gli scatoloni così come stavano e portarli in Caritas. Cosa che peraltro ho fatto in parte. In seguito Facebook è arrivato in mio soccorso con i gruppi: "Te lo regalo se vieni a prenderlo" o come li chiamo io "Te lo regalo se te lo tiro dietro" e ho regalato un altro mare di cose.
Ingrassata, dimagrita, riingrassata e ridimagrita e via vestiti che sei convinta non rimetterai più ecc... e ora: l'elogio della casa spaziosissima e razionalizzata. Via i morti dall'armadio, dalle librerie, dai cassetti! Lo scheletro nell'armadio non è mai una bella cosa. Grazie mamma, che sistemavi tutto per noi, ma ho deciso per un altro stile. Poche cose, ma utili. Niente robot astrusi da cucina, niente chincaglieria, semmai qualche foto, semmai la Bibbia, semmai qualcosa che mi piace. I regali dei parenti (quelli che non erano in lista nozze), devo dire che hanno fatto la loro figura al mercatino della parrocchia (ciò che chiedi o che ti è utile è un regalo, il resto è ingombro, un po' come gli amici, quelli che ti vogliono bene te li devi conservare, il resto sono "accolli"), perché il regalo più bello è casa pulita e in ordine! E soprattutto a casa ci dobbiamo vivere noi, non le nostre cose!

martedì 23 febbraio 2016

Dieta, croce e delizia di un'amante del cibo

Partiamo dal principio: ho un pessimo rapporto col mio corpo, magro dove dovrebbe essere grasso e ciccionissimo dove magari, insomma, si potrebbe fare moooolto meglio. Vado dalla Dot. la quale è brava, e mi dice che più di tanto non si può perché soffro moltissimo di ritenzione idrica, praticamente sono innaffiata, non grassa. Ma che disastro... poi, parliamone, io adoro mangiare e cucinare!!!
Ho iniziato per gioco una dieta idrofuga (la dieta idrofoba, credo sia quella che ho talmente fame che ti mordo se mi capiti a tiro), simil Dunkan e in realtà non so se sto dimagrendo, ma mi sto divertendo una cifra.
Prima di tutto si mangia. Mangi quando hai fame e mangi quando sei nervoso, che per me è una mano santa, e poi non conti calorie, che per me che sono fondamentalmente ossessiva in tutto tranne che nelle pulizie di casa... è il top.
Prima parte, il dolce. Come ti fai il dolce per la dieta? Ovvio. Compri l'albume in bottiglia, un pizzico di sale e olio di gomito, un po' di dolcificante liquido, metti in forno e ... meringa!!! Cioè, la meringa, che non te la mangi perché poi devi fare la dieta per seimila giorni!!! Che facciamo per pranzo? Voilà, polpettone di tonno! In realtà non credo dimagrirò molto,  ma è bello fare ogni tanto una dieta per scoprire nuovi sapori e aromi e non fossilizzarti sempre sugli stessi menù. Comunque le meringhe sono strepitose, non le farò mai più con lo zucchero. E non rimarrò più senza albume in bottiglia, una trovata fantastica e che, diciamolo, evita tantissimi sprechi!

sabato 6 febbraio 2016

L'ignoranza e le favole di genere

Non mi muovo volentieri su questo piano spinoso, desidero però fare una riflessione. Ultimamente siamo stati bombardati da centinaia di immagini con Cenerentola che bacia in bocca Aurora, di Ferdinando e il Principe non mi ricordo come si chiama che slinguazzano in questa specie di scambio di coppie assai poco attraente per me. Ma non è attraente perché sono coppie a un colore solo, non è attraente perché mi sono resa conto che non sono per niente attraenti i cartoni Disney che vengono rappresentati. E mi sono resa conto che questa versione edulcorata di favole priva i bambini non solo della verità dell'esistenza (bella, ma pericolosa, dolorosa e quant'altro), ma gli presenta un mondo in bianco e nero dove la verità non esiste, allora eliminiamo anche la verità della coppia di quella favola.
Diceva, un vecchio amico, che il principe azzurro non c'è più, ci sono solo principesse, forse quelle parole avevano più senso di quello che pensava.
Parliamo di Aurora? Aurora chi?, tanto per cominciare. Aurora è una principessa frivola della Disney, cresciuta da tre simpatiche sceme ancora più frivole che fanno saltare una copertura di 16 anni per non aver voglia di prendere uno straccio in mano e ripulire una casa. Niente di tutto questo nella terrificante favola di Perrault dove la principessa si addormenta, viene svegliata, sposata in segreto e ha una suocera orchessa che vuole divorare lei e i suoi figli. Praticamente la versione Disney finisce dopo un quarto della favola vera.
Parliamo di Hansel e Gretel che vanno a finire nella casa di una dolce vecchina antropofaga?
Una storia strana e insensata? Non mi pare...
http://www.repubblica.it/esteri/2015/08/06/news/russia_nonnina_squartatrice_fa_a_pezzi_12_persone-120505623/
Capisco che parliamo di un giornalista di laRepubblica e quindi ovviamente ha visto solo film e di Hansel e Gretel non si parla molto nei cartoni per bambini. E che altro facciamo perdere ai nostri figli? Vi ricordate il meraviglioso Barbablù? Sì, quello della chiavetta magica che porta alla stanza in fondo ricoperta di sangue e di corpi squartati delle precedenti mogli. Qualcuno mi dirà che io queste favole le ho lette e non sono poi così normale da potermene vantare ed è vero, lo ammetto. Ma mi viene il dubbio che queste favole fossero importanti e perderle sia un danno incalcolabile per i nostri figli. Prima di tutto non esistono favole da maschio e favole da femmina: le ha trasformate Disney in questo. Femministe sceme che prima riducono le favole a storiette senza senso e poi si lamentano perché inculcano alle bambini valori negativi (che poi pulire la casa a sette uomini che ti ospitano rischiando la loro vita per te che sei un'emerita sconosciuta mi sembra proprio il minimo sindacale) e in storie per maschietti che mettono in gioco solo competitività e superpoteri. Li facciamo evadere dalla realtà per giunta mostrandoglielo con la televisione (sono d'accordo che Hannibal sotto i sei anni non sia un gran film!). Forse stiamo perdendo l'identità perché abbiamo perso lo specifico del maschile e del femminile che lottano insieme nella fiaba pur non essendo la coppia il loro fine ultimo. La Sirenetta voleva il principe, ma perché non le importava vivere 300 anni, voleva un'anima immortale e così il principe della Bella addormentata è coraggioso ma non perché salva sta principessa, ma perché non ha paura di andare contro sua madre che pure ama per il bene della sua famiglia. Ma già vedo certe madri "No, al bambino, alla bambina, certe cose", e poi andranno a vedersi i palazzi divelti dell'incredibile Hulk.
Liberiamo i bambini da questa dittatura della Disney (vale più Frozen di tutte le altre storie liberamente tratte che fino ad ora ho citato), liberiamoli da un mondo finto e stereotipato  dove ovviamente Cenerentola è andata con Aurora per liberarsi di quello scemo di Principe Azzurro.

martedì 19 gennaio 2016

Le paroline di Benedetta 2... perchè abbiamo bisogno di parole.

Una persona sana è una persona che esprime quello che sente. E per esprimersi le parole sono necessarie. Benedetta vuole dire tutto quello che pensa, e lo consiglia sempre a tutti, anche alla porta del garage: "Apriti, Stefano!", gli raccomanda.

martedì 12 gennaio 2016

Le paroline di Benedetta

Benedetta parla. Si esprime in due lingue: in italiano così così e in pallocchettese benissimo; sta cercando di insegnarmi, ma non è che riesca tanto... la mia propensione per le lingue lascia alquanto a desiderare. Cominciamo con la prima parola, bellissima, fantastica, precocissima e disperata, un "MUAMMA" che ricordava la mia funzione primaria di donatrice di latte, nonché i milioni di chili presi in gravidanza, eccomi... l'anello mancante tra la mucca e la mamma!
E poi la parola ufficiale, ecco, sempre lui un "papà" dolce e amorevole, ma sempre dopo la mucca! :)
Crescendo Benedetta si è orientata nello spazio: c'è la stanza "di lavorare" e io che credevo fosse lo studio, la stanza "di fonno" (quella in fondo, mica la cucina col forno, è una lingua complessa), e la stanza "di pannolino", che poi sarebbe la sua, e la stanza "di letto", che poi sarebbe la nostra.
Le esplorazioni linguistiche continuano, e Benedetta cresce, con tutto il "cocciolato" che manda giù... anzi che cresce in altezza... e poi c'è la carne, il grande amore del pancino di Benedetta la "carne marrone", che quella bianca, insomma.... c'è la "carne salsiccia", la "carne lumaca" (la lunganica arrotolata) e poi l'altro grande amore, il "lattuccio". Insomma, se non capisco mi becco uno splendido "Mamma, non fare la sciocchina", oppure "Mamma, ma sei monella!" che mi fanno assolutamente morire.
Apprezzamento del cibo:  l'altro giorno era giorno di stinco (residuo cesto natalizio, mica siamo la famiglia di Asterix e Obelix) e con qualche perplessità ne ho messo qualche pezzetto nel piatto di Benedetta, che lo assaggia, e sentenzia: "Mamma, è buonissimo, lo adoro!", si dà a spazzolare tutto con fervore e dopo un attimo mi guarda, preoccupata che finissi troppo presto: "Mamma - mi confida sotto voce - adoro anche il tuo!"
Benedetta è religiosa: "C'è un bagno nella casa del Signore?", se qualcuno cerca un bagno nelle chiese di Prati sappia che noi stiamo facendo una mappatura.
Benedetta impara l'Ave Maria con l'aiuto della mamma: "Ave?" "Maria" "Piena di?" "Grazia", "Il Signore è con..." "Contento".... però miglioriamo "Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei Benedetta Vitale...."
Ok... è vero, c'è autostima. :)

giovedì 7 gennaio 2016

Presepe a Chia. Perchè dietro casa era troppo vicino.

Allora, il 6 Gennaio per tradizione si vince il desiderio di conservare tutti gli addobbi intatti per l'anno successivo, si smonta tutto e si ripone nel soppalco. Noi no. I superTre si sono rifiutati, e declinando allegramente le loro responsabilità verso una casa abitabile che si sarebbe potuta coniugare con una felice e veloce visita al presepe vivente in via della Conciliazione, si sono infilati in macchina e sono arrivati a Chia. A dire il vero Francesco non sapeva che indirizzo mettere nel navigatore e ho suggerito una qualsiasi via Garibaldi, che ovviamente c'era per quell'odioso uso italiano di coprire la gloria vecchia con quella nuova, e non solo c'era, ma era anche la piazza principale, per cui abbiamo anche trovato parcheggio.
Strada comoda, tanto per cominciare, tanto che Pallocchetta ha dormito tutto il tempo (dopo averci svegliato all'alba, giuro, all'alba per TUTTE le vacanze) e conosciuta, perché si passa dalla mitica Bomarzo.
Usciti dalla macchina si scende per un bisogno primario - caffè - e si trova un piccolo circolo... si è un circolo, ma il caffè si prende lì, e comunque è anche buono; ci siamo infilati a casa in una viuzza (Ripetta, mi pare) e abbiamo iniziato a camminare: che posto meraviglioso! Poetico fino alla tracimazione della poesia, bellissimo! Peccato che il tempo fosse un po' incerto, perché credo valga la pena proprio di andarci, parliamone, 400 abitanti. Insomma, gran parte di questi abitanti, che mentre noi passeggiavamo si telefonavano, fanno i figuranti per il presepe, ed era tutto un parlottio al telefono (fisso): - Ma', prendiamo i vestiti! Ha detto che lo facciamo!
Allora, l'apertura era prevista alle 17 e abbiamo aspettato le 17.30, pensavamo fosse gratis e si pagava 5 euro, e faceva freddo, e... è stato bellissimo.
C'era l'ingresso piantonato da due centurioni, scribi, arti e mestieri, animali... Pallocchetta un giorno mi chiederà di tenere una capra in salotto, lo so, ma quelle erano carine davvero, c'erano le pecore, l'asino, il bue, il pony più coccoloso del mondo, i conigli; i costumi erano bellissimi, la strada tracciata da candele completava l'effetto. E poi i fuochi d'artificio tipo razzi di segnalazione che sembravano la stella cometa e indicavano proprio il posto dove avremmo trovato la capanna.
Insomma, so che di presepi viventi nella mia vita non ne ho visti molti, ma questo mi è piaciuto davvero tanto. Se dovessi proprio trovare un difetto direi che è stano vendere in un presepe dei presepi nel guscio di noce,  forse era meglio fuori; anche i pancake forse potevano essere sostituiti con qualcosa ma... parliamo della ricottina che ci hanno offerto? Roba da paradiso. Buono il vin brulè, buona la pizza fritta, buono tutto. E... magari l'anno prossimo ci torniamo.
 

martedì 5 gennaio 2016

A volte ritornano. E ritornano mangiando.

Eccoci e Buon anno. Stamattina, oltre a un'improvvisa voglia di scrivere, mi è tornata anche la voglia di cucinare. Per fortuna Ciccio Bello Bua ha una violentissima febbre e Benedetta è tutta presa dalla sua vocazione di Crocerossina.
Comunque voglia di impasto. Impasto sofficioso, caldo e morbido.... Pane di Ricotta. Che fare? Ho una ricetta su "I pani Dimenticati", della Cheffina Rita Monastero, che è sempre un valido aiuto, ma avevo voglia di rovinarmi con le mie mani, così ho dato una letta alla ricetta e ho inventato. Ora lievita, quindi non ho innescato nessuna reazione devastante, almeno credo.
Ho preso la ricotta di mucca, (500 g) perché costa meno. E' buona uguale e comunque la macchina del pane non ha letto la ricetta. Poi ho preso 300 g di una farina integrale Barilla, che mi sembra migliore di altre farine integrali che ho provato e poi la fantastica farina calabra dei Molini Minniti( 500 g). Bella, fresca, con l'incarto a mano o nel sacco, è la farina con cui mi trovo meglio in assoluto, vuoi perché la uso dalla notte dei tempi, vuoi perché è buona. Lievito di birra, un panetto sciolto con lo zucchero di canna e acqua.... forse troppa ma spero che la farina integrale se l'assorba tutta. E poi panini, di zenzero e menta....
Buon appetito!!!!

Ciò che hai ti possiede

Pensiamo sempre di essere protagonisti della nostra vita. Come April e Frank di Revolutionari Road. Crediamo ma non sempre è così. Avere que...