mercoledì 6 marzo 2019

Ciò che hai ti possiede

Pensiamo sempre di essere protagonisti della nostra vita. Come April e Frank di Revolutionari Road. Crediamo ma non sempre è così. Avere questo, avere quello, desiderare gli oggetti invece di desiderare di stare insieme alle persone. Il fine dell'uomo può essere ridotto al possedere cose? E le cose servono, sono belle: poter indossare una stoffa morbida, un bel biglietto per un posto al Teatro dell'Opera, quel quadro bellissimo alla parete. Non credo che il problema sia tanto il possedere, è quando questo possedere diventa indispensabile, ti cambia, ti rende avido, ladro, disonesto. Ho avuto qualche incontro con qualcuna di queste persone ultimamente e devo dire che non mi è piaciuto.
Sono stata soffocata dall'avere per gran parte della vita, dall'avere e dal dover dimostrare che quell'avere era dovuto. Sciocchezze.
Sentivo sempre che mi venivano caricati pesi sulle spalle, di due tonnellate alla volta. Sognavo che mentre tutti gli altri si muovevano normalmente io non riuscivo ad alzarmi e camminare. Io non lo volevo. E non lo voglio.
I momenti più belli della vita sono quelli passati con te. L'uomo nasce per condividere, non per avere, chiunque tu sia il momento più bello della mia vita è quando ho speso la mia vita per condividerla con te e non ti ho mai posseduto ma solo amato.
Solo la carità possiede senza avere. Solo l'amore è possibile. Non c'è logica nell'avere: distrugge l'uomo. C'è logica solo nel donare, solo il donare, il perdere, può darti la possibilità dela felicità.

mercoledì 20 febbraio 2019

Pensa alla luce più bianca e calda che tu abbia mai visto, pensa alla gioia, quella così forte che ti strazia il cuore, pensa a quel momento quando eri piccolo e sicuro e perfetto e soprattutto ignoravi che sarebbe finito e soprattutto che il mondo sarebbe stato devastato dall'adolescenza. Guardavo le foto dei miei nonni. Mio nonno mi voleva bene, bastava come mi chiamava  a capire che mi amava. Mio padre uguale. E devo dire che tra loro non correva poi buon sangue. La gioia non concepisce il male.


giovedì 31 gennaio 2019

Revolutionary Road e i personaggi che avrei ammazzato io

Ma io dico no, ma perché tu che scrivi tanto bene hai fatto una cosa del genere? Per carità, il merito ce l'hai eccome caro Richard, ma avrei ucciso io April se non fosse morta.
Ammetto di aver visto prima il film, lo so che non si dovrebbe fare ma oltre a un Di Caprio (perfetto per la parte dell'idiota, diciamocelo) c'era una splendida Kate Winslet che ha dato lustro a tutta la pellicola e che mi ha fatto persino credere che April fosse una vittima…. Troppo brava!
Biblioteca di Valle Aurelia, sempre la mia salvezza in fatto di libri, trovo il tomo e non resisto… Inizio a leggere e mi immergo.
Frank e April sono due cretini col botto, classici trentenni medi che hanno messo su casa per puro caso (dicesi gravidanza) e che continuano a rinfacciarsi "Per te non ho fatto questo" "per te non ho fatto quest'altro". Li ho odiati dall'inizio: Spocchiosi fino al midollo, egoisti, ingrati e radical chic.
Il personaggio di rilievo nel romanzo compare in tre scene, si tratta della vittima, la figlia di questi due cretini.
Piccolina, credimi, avrei voluto saltare nelle pagine del libro per salvarti da questi genitori ciechi che non ti hanno mai visto, che ti hanno messo al mondo pensando che le tue necessità fossero solo quelle di avere un cambio nell'armadio e un prato per giocare.
Ricordo due tizi che ho conosciuto una volta, lei era rimasta incinta si erano sposati e avevano mandato il figlio a 600 km di distanza perché non potevano starci dietro: imbecilli. E non si trattava di gente che non aveva da mangiare, sia ben chiaro.
Essere genitori è l'esperienza di massima generosità che potrebbe esserci in una vita intera, dare la vita per qualcuno. Ho l'eco di una frase lontana "non c'è amore più grande, dare la vita per gli amici" ed ecco tra le mani una sporca falsificazione: "Non c'è migliore strada per l'odio: morire per se stessi", non è un libro leggero, è l'escatologia di una generazione. E tu piccolina che non sono riuscita a salvare, riuscirai a salvarci?

venerdì 30 novembre 2018

Cosa chiederei a Morla?

Quando Hende ha descritto le paludi della tristezza è stato un genio assoluto. Sì, è vero che non avrei mai voluto vedere Artax morire ma in quanto cavallo era vittima dell'istinto mentre Atreiu si fa forza e continua a camminare. Piccolo combattente, quante cose mi hai insegnato in quelle paludi che ho percorso con te lettera dopo lettera! A volte vorrei essere così forte, o avere tanta fortuna da poter contare su un Fortunadrago ma non sempre è possibile.
L'unica cosa che è davvero facile è affondare. Mi chiedo come sia possibile arrendersi tanto facilmente. E' vero che le paludi sono insidiose ma bisogna essere allenati.


Me  lo chiedo spesso ultimamente, quanto è faticoso lottare contro tutte quelle alghe che ti avviluppano i piedi, il fango, le pietre e le radici che ti fanno inciampare  e poi ancora il freddo e l'umidità? Finisce il dolore?
Da quando sono morti i miei me lo sono chiesto tante volte. La verità è che il dolore non passa. Potrei mai dimenticare mamma e papà? Sarebbe possibile per qualcuno? Sarebbe, in fondo, anche offensivo pensarlo, sminuirebbe quello che loro hanno significato per me, ma attraversare quelle paludi è necessario non per dimenticare ma per non rimanere come Morla. Oggi finalmente ho capito che Morla vive nelle paludi della tristezza perché lei vuole viverci, e tra l'altro a furia di volerci rimanere si è messa anche a parlare da sola! Della serie: Ok Morla, ti è successa una cosa terribile, attraversa la palude e vai avanti!
Eccola lì, invece, tutta chiusa nella sua casetta, nel suo dolore, a contemplare la sua tristezza. Mica è una colpa, voglio dire, rischiavano anche personaggi ben più famosi di Morla:


Eppure chi decide di andare avanti ha qualcosa che lo spinge e capisce… prima di tutto che nel dolore è custodita l'eco lontano della gioia passata e futura (insomma, poi è quella la speranza, no?) e poi che ogni persona deve seguire la sua strada libero di fronte alle situazioni. Liberi da, liberi per e liberi di fronte a. 
Quindi, Morla, mi dispiace che tu sia triste ma forse è il caso di farti una chiacchierata con Atreiu, camminare un po' e andare avanti. "Ama e fa quel che vuoi" Era scritto dietro l'Aurin di Bastian, ma funzionava solo se ti servivi del tuo passato come trampolino di lancio, non se lo cancellavi.


giovedì 27 settembre 2018

I Miserabili, spettacolo teatrale

Questo spettacolo era bellissimo, da tutti i punti di vista. Viene rispettato il romanzo, il tributo all'autore, la drammaticità dei personaggi. MAGNIFICO.

martedì 21 agosto 2018

L'arte di non buttare

Il problema del riciclo è che per poter riciclare devi avere sempre un botto di altre cose oltre a quella che vuoi riciclare. 
Non vuoi buttare i tappi per farci una tendina da mettere alla porta? Devi avere lo spazio, devi avere i chiodi, devi avere il filo, devi avere l'assicella di legno, i ganci, la colla… 
Mia figlia ama pasticciare, "fare i lavoretti", dice, e va anche bene insomma anche se casa diventa un casino. 
Per le bottiglie di vetro, quelle si usano, non è un problema, anche i barattoli sono comodi per congelare e conservare. 
I vestiti passano da noi alla polvere o a vestiti per le bambole con grande naturalezza, di solito se sono arrabbiata perché Francesco non ha messo in ordine si sente lo strappo di qualche vecchia canottiera, quando ho pulito casa mi è passata pure l'incavolatura. Ora il latte… il latte che scade oggi e non si usa? Non ne potevo più di purè (che poi d'estate muori) di dolci imposti e così ho usato un vecchio metodo del mio papà: il budino.
Mia madre in cucina sapeva fare solo alcune cose (di cui non ho fatto in tempo a chiedere/scrivere le ricette) ma non era propriamente un asso, papà si ingegnava molto di più, a lui devo tutto il mio sovrappeso da bambina. Comunque, anche il budino mi sembrava una scelta così così, perché non puoi mica presentare il budino per dolce ogni settimana… e poi Benedetta lo vuole per merenda e poi non al latte, e il latte… vabbè alla fine ho inventato il budino al Nesquik (500 ml di latte, tre cucchiai di Nesquik e colla di pesce) e finalmente non si butta più il latte. Non si butta soprattutto perché abbiamo scoperto che il budino si congela e rimane perfetto. Devo provare a farlo col latte scremato e la vaniglia. 

sabato 18 agosto 2018

Pensieri di corsa.

Stamattina, come ultimamente faccio spesso, facevo finta di correre. Mentre fingevo, immersa nella musica perché ho perso il canale radio delle lodi mattutine, mi è venuta in mente lei e non se ne è più andata. La vecchina, seppure ancora giovane, si è insinuata nei miei pensieri e la devo buttare sulla pagina, tipo… per forza.
La nonnina all'inferno. Non ricordo se era ne "I Demoni" o ne  "I fratelli Karamazov", mi pare nei secondi. Sì, Eccola:

"C'era una volta una donna cattiva cattiva che morì, senza lasciarsi dietro nemmeno un'azione virtuosa. I diavoli l'afferrarono e la gettarono in un lago di fuoco. Ma il suo angelo custode era là e pensava: di quale suo azione virtuosa mi posso ricordare per dirla a Dio? Se ne ricordò una e disse a Dio: - Ha sradicato una cipolla nell'orto e l'ha data a una mendicante. E Dio gli rispose: - Prendi dunque quella stessa cipolla, tendila a lei nel lago, che vi si aggrappi e la tenga stretta, e se tu la tirerai fuori del lago, vada in paradiso; se invece la cipolla si strapperà, la donna rimanga dov'è ora. L'angelo corse della donna, le tese la cipolla: - Su, donna, le disse, attaccati e tieni. E si mise a tirarla cautamente, e l'aveva già quasi tirata fuori, ma gli altri peccatori che erano nel lago, quando videro che la traevano fuori, cominciarono ad aggrapparsi tutti a lei, per essere anch'essi tirati fuori. Ma la donna era cattiva cattiva e si mise a sparar calci contro di loro, dicendo: "E' me che si tira e non voi, la cipolla è mia e non vostra. Appena ebbe detto questo, la cipolla si strappò. E la donna cadde nel lago e brucia ancora. E l'angelo si mise a piangere e si allontanò".

E basta… Voglio dire, non è che a quello che ha scritto Dostoevskij io sia degna di commentare. Però pensare e ricordare sì. Grazie mille Fedor, senza la tua buona volontà queste perle non le avremmo avute.

Ciò che hai ti possiede

Pensiamo sempre di essere protagonisti della nostra vita. Come April e Frank di Revolutionari Road. Crediamo ma non sempre è così. Avere que...