giovedì 7 gennaio 2016

Presepe a Chia. Perchè dietro casa era troppo vicino.

Allora, il 6 Gennaio per tradizione si vince il desiderio di conservare tutti gli addobbi intatti per l'anno successivo, si smonta tutto e si ripone nel soppalco. Noi no. I superTre si sono rifiutati, e declinando allegramente le loro responsabilità verso una casa abitabile che si sarebbe potuta coniugare con una felice e veloce visita al presepe vivente in via della Conciliazione, si sono infilati in macchina e sono arrivati a Chia. A dire il vero Francesco non sapeva che indirizzo mettere nel navigatore e ho suggerito una qualsiasi via Garibaldi, che ovviamente c'era per quell'odioso uso italiano di coprire la gloria vecchia con quella nuova, e non solo c'era, ma era anche la piazza principale, per cui abbiamo anche trovato parcheggio.
Strada comoda, tanto per cominciare, tanto che Pallocchetta ha dormito tutto il tempo (dopo averci svegliato all'alba, giuro, all'alba per TUTTE le vacanze) e conosciuta, perché si passa dalla mitica Bomarzo.
Usciti dalla macchina si scende per un bisogno primario - caffè - e si trova un piccolo circolo... si è un circolo, ma il caffè si prende lì, e comunque è anche buono; ci siamo infilati a casa in una viuzza (Ripetta, mi pare) e abbiamo iniziato a camminare: che posto meraviglioso! Poetico fino alla tracimazione della poesia, bellissimo! Peccato che il tempo fosse un po' incerto, perché credo valga la pena proprio di andarci, parliamone, 400 abitanti. Insomma, gran parte di questi abitanti, che mentre noi passeggiavamo si telefonavano, fanno i figuranti per il presepe, ed era tutto un parlottio al telefono (fisso): - Ma', prendiamo i vestiti! Ha detto che lo facciamo!
Allora, l'apertura era prevista alle 17 e abbiamo aspettato le 17.30, pensavamo fosse gratis e si pagava 5 euro, e faceva freddo, e... è stato bellissimo.
C'era l'ingresso piantonato da due centurioni, scribi, arti e mestieri, animali... Pallocchetta un giorno mi chiederà di tenere una capra in salotto, lo so, ma quelle erano carine davvero, c'erano le pecore, l'asino, il bue, il pony più coccoloso del mondo, i conigli; i costumi erano bellissimi, la strada tracciata da candele completava l'effetto. E poi i fuochi d'artificio tipo razzi di segnalazione che sembravano la stella cometa e indicavano proprio il posto dove avremmo trovato la capanna.
Insomma, so che di presepi viventi nella mia vita non ne ho visti molti, ma questo mi è piaciuto davvero tanto. Se dovessi proprio trovare un difetto direi che è stano vendere in un presepe dei presepi nel guscio di noce,  forse era meglio fuori; anche i pancake forse potevano essere sostituiti con qualcosa ma... parliamo della ricottina che ci hanno offerto? Roba da paradiso. Buono il vin brulè, buona la pizza fritta, buono tutto. E... magari l'anno prossimo ci torniamo.
 

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