mercoledì 28 marzo 2012

Troppo amore, la Rai e gli stalker

Mi pare manchi una certa percezione della realtà: quella della relazione tra uomo e donna. C'è una bella ragazza di 28 anni, Livia, che pare averne almeno 35, che vive in un appartamento da universitari... praticamente più figo di una casa privata (Già si capisce che lo sceneggiatore poteva farsi una passeggiatina tra le case per studenti ma non aveva voglia) e vive senza tende e con le persiane aperte; gira sempre per casa mezza nuda e dalla finestra di fronte la osserva Umberto, un professore di storia dell'arte all'università che a un certo punto la salva da un tentativo di violenza del padrone di casa. La ragazza fugge ogni tentativo di denunciare la violenza e di portare il padrone di casa al sindacato inquilini e appare subito come una senza carattere. Ulteriormente questo si nota dal fatto che ha mollato l'università e che quando non riesce a pagarsi la benzina se la fa mettere a credito dalla sorella maggiore, non oso pensare a come faccia per l'affitto. Insomma, vede un paio di volte questo bel professore fuori al portone e lui le invia un'esagerato cesto di rose bianche, dopo di che la invita alla presentazione di un libro e dopo la presentazione del libro fanno sesso consenziente. Bella conoscenza insomma!L'avrà visto sì e no 4 ore della sua vita... qual'è il prezzo del suo corpo? Un cesto di rose bianche? Almeno sulla salaria ti pagano in contanti. La ragazza deve sviluppare il senso degli affari. Non mi venite a dire che la colpa è degli uomini, se una donna si fa trattare come un oggetto che vale poco l'uomo la tratterà come tale. Ma è la ragazza che si fa trattare così, l'uomo trae solo le debite conseguenze dal suo comportamento. Lui le presenta un collega che lavora in tv, e siccome Livia scribacchia sui blog le manda un paio di suoi lavori, quando si riincontrano e il tizio le offre un lavoro Umberto stoppa la trattativa dicendo che Livia deve ancora studiare. Io l'avrei ammazzato uno per una cosa del genere, anche se lì si capiva bene la tattica dello stalker: prendeva pieno possesso della sua vita. Dopo tipo un giorno di frequentazione vanno a vivere insieme nella principesca villa di lui. Qui avviene il fattaccio: uno schiaffo, il primo episodio di violenza. Lui, ovviamente la incanta e lei lo perdona fino a quando, a un certo punto, lui la quasi massacra, e a questo punto dove si rifugia lei? Non a casa della madre, udite udite, ma nella casa per studenti dove abitava prima, quindi davanti all'ufficio di lui. Ma sarai stupida? La madre la scopre ripiena di lividi ed è la madre che va alla polizia, senza denunciare ovviamente perchè non può, mentre lei dopo un po', quando vede anche che lui la segue, la perseguita con gli sms vuole pure ritornarci insieme!!!
Adesso, io mi rendo conto che nessuno si merita una persecuzione del genere, lui arriva persino ad accoltellarla, ma lei non poteva usare un po' di raziocinio? Tra l'altro come film dava un'idea sbagliata del fenomeno, ne parlava solo come una cosa estrema, da coltello tanto per intenderci, credo che invece bisognerebbe insegnare alle persone a reagire dai primi sentori di qualcosa che non va. Non mi si venga a scrivere: lei lo amava! Lei non lo conosceva. Aveva visto solo quanto era figa la sua casa, il suo lavoro, la sua macchina. Dopo di ciò, effettivamente mi viene da pensare. Ho una carissima amica, è fantastica lo devo ammettere, quando penso a una veramente in gamba mi viene sempre in mente lei. Ho pensato: Che avrebbe fatto lei co sto matto? Corcarlo di botte direbbe qualcuno, e forse anche, ma il punto è questo: lei non ci sarebbe arrivata, e non solo perchè normalmente fa un corretto uso dei tendaggi di casa, ma perchè al minimo sentore di qualcuno che volesse controllare la sua vita lei se ne accorgerebbe e stroncherebbe la cosa sul nascere (e dopo qualche brutta esperienza e qualche riflessione anche io, per fortuna!). La verità è che più che un film contro gli stalker mi è sembrato un film contro le donne: una sceneggiatura dove si dipinge una donna di 28 anni immatura, irrisolta, che non sa assolutamente quello che vuole e si accompagna ad amici dello stesso tipo. Una donna debole e senza reali prospettive che aspetta solo l'uomo che le cambi la vita come un principe azzurro; che non ha reali interessi nella vita. Una donna che non ha il coraggio di cambiare il numero del cellulare o di far rispondere un'amica dicendo che l'ha venduto (mi ricordo di aver fatto proprio così), e che si rifugia davanti allo studio del suo carnefice. Una donna che di fatto si fa comprare da una bella casa, dalla servitù, dai gioielli, ecc... Non mi è sembrato una cosa intelliggente da far vedere in Tv, per insegnare cosa alle donne? Che finchè non ti ammazza ma ti regala gioielli e vestiti va bene? Troverei veramente tremendo e preoccupante che una donna di 28 anni si identificasse nella protagonista, la rieducazione sembra vada fatta prima alla vittima che non allo stalker. Speriamo bene per il futuro...

Nessun commento:

Posta un commento

Ciò che hai ti possiede

Pensiamo sempre di essere protagonisti della nostra vita. Come April e Frank di Revolutionari Road. Crediamo ma non sempre è così. Avere que...